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NUOVO CINEMA PARADISO Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 21 settembre 1989
 
di Giuseppe Tornatore, con Philippe Noiret, Jacques Perrin, Salvatore Cascio (Italia, 1988)
 
Due elementi in definitiva estranei al film hanno fatto di NUOVO CINEMA PARADISO uno dei casi dell'anno.

Il primo è che il film apparve nelle sale italiane già alla fine del 1988: accolto dall'indifferenza generale, sia da parte del pubblico che della critica, venne tolto dalle sale dopo pochi giorni... Fino al mese di maggio di quest'anno: proiettato a Cannes ottiene un successo delirante (forse persino superiore ai suoi meriti), sfiora la Palma d'Oro, ritornandosene comunque a casa con il Premio speciale della Giuria.

Quasi una farsa, insomma: incaricata di farci riflettere sulla crescente schizofrenia venutasi a creare fra il cinema di tutti i giorni, quelle delle sale, ed il nostro modo di vederlo; e quello dei festival, letto sempre di più in chiave celebrativa, in un clima se non addirittura isterico, comunque deviante.

La seconda singolarità che ha accompagnato il film di Giuseppe Tornatore è il suo parallelismo con quello di Ettore Scola, SPLENDOR: il medesimo tema della scomparsa della sala cinematografica come testimonianza della fine di un momento storico e sociale. E l'utilizzo degli spezzoni di celebri film del passato per sottolineare l'aspetto divenuto ormai mitico della memoria cinematografica.

Il successo di NUOVO CINEMA PARADISO nasce anche dall'inevitabile confronto con SPLENDOR: ed in questo confronto la simpatia dello spettatore (quella simpatia che risulta essere in definitiva l'aspetto vincente del film) va tutta al film di Tornatore.

Ci sono infatti, come tutti sappiamo, due modi di guardare al passato: con sterile, vuoi stolida e sdolcinata nostalgia, che sfocia in banale autocommiserazione. Oppure con serena, certamente commossa contemplazione, che conduce ad un desiderio di analisi.

Il primo si limita al rimpianto, e arrischia di condurre alla reazione; il secondo si apre all'avvenire. Cosi, se il film di Scola si limita passivamente a lacrimare sulle esequie più che premature (basti osservare come il film costituisca ancora la struttura portante della TV) dell'immagine cinematografica, quello di Tornatore identifica l'itinerario delle immagini con quello delle genti.

Non a caso, infatti, gli spezzoni scelti dai due registi sono completamente diversi: cinefilici, intellettuali quelli di SPLENDOR. Popolari (i film di Totò, Yvonne Sanson o Amedeo Nazzari, per intenderci) quelli di NUOVO CINEMA PARADISO.

L'umanità, l'emozione del film nascono dalla semplicità dello stile, dall'inserimento nella grande tradizione italiana per il filone popolare, dal ricordo della lezione comenciniana nella recitazione dei ragazzi (il film scende di un gradino, quando scompare il bravissimo ragazzino che è il protagonista della prima parte), dalla presenza del sempre efficace Philippe Noiret. Ma, prima di ogni altra cosa, derivano da quella messa in parallelo di due destini. Quello - tutto sommato d'importanza relativa - del cinema; e quello - eterno, immutabile, ed ovviamente di drammatica e coinvolgente essenzialità - delle genti del Meridione.

NUOVO CINEMA PARADISO è un film con molte qualità, per un'opera seconda e giovanile. Capace di tener sempre presente la costruzione del racconto, anche quando non disdegna l'effetto emotivo. Capace d'illuminazioni sorprendenti: come nel finale, quando tutte le sequenze con i baci, tagliate dal parroco-censore negli anni gloriosi, riappaiono in un'improvvisa, gioiosa dichiarazione d'amore.

E un film di difetti: come l'insistenza, la ripetizione di certi effetti drammaturgici. O altri aspetti espressivi che, in un cineasta trentenne, possono essere considerati come eccessivamente prudenti.

Ma NUOVO CINEMA PARADISO è un film lucido, oltre che rallegrante: un film che aiuta a compiere una delle operazioni più difficili, quella di osservare il trascorrere del tempo senza sentirci invecchiare.


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